La ''City Farm''

Il Paese degli Animali

Data di pubblicazione:
04 Aprile 2020
La ''City Farm''

 

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La City Farm del Comune di Landriano è collocata nel contesto naturale del Parco “Paolo e Francesca Taverna”, una vasta area verde che si estende per circa 10 ettari lungo il corso del fiume Lambro Meridionale . La struttura ospita asini, pony, pecore, capre, maiali, conigli, nonché numerose specie di volatili da cortile come galline, tacchini, oche, pavoni, anatre e faraone, tutti costantemente controllati dall’autorità sanitaria. Oltre che per fini ricreativi, l’Amministrazione Comunale di Landriano ha promosso fin dall’inizio all’interno della Fattoria molteplici iniziative volte soprattutto a  favorire il contatto e l’interazione con gli animali e con la natura in genere, diffondere la conoscenza e promuovere un rapporto corretto con l’ambiente. Sono state inoltre attivati nel corso degli anni alcuni progetti in collaborazione con le scuole locali di infanzia, primaria e secondaria e di altra provenienza.

 

 

 

 

Importanza naturalistica

La presenza di impianti arborei diversificati e caratterizzati dalla co-presenza di specie sia arboree sia arbustive, quali: sambuco (Sambucus nigra), farnia (Quercus robur), biancospino (Crataegus monogyna), ligustro (Ligustrum vulgare), prugnolo (Prunus spinosa), ontano comune (Alnus glutinosa), carpino (Carpinus betulus),melo (Malus sylvestris) e acero campestre (Acer campestris), costituiscono delle vere e proprie aree boscate. In tali zone, infatti, sia grazie alle modalità di impianto adottate sia per la tipologia di specie messe e dimora, si sono ricreati dei micro-habitat. Tali situazioni, se correlate alla presenza del corridoio ecologico rappresentato dal Lambro Meridionale, tendono ad assumere un ulteriore valenza anche dal punto di vista faunistico, infatti, la fauna minore trova in queste condizioni gli ambienti più idonei alla loro sussistenza.

 

Importanza Sociale

Nei territori pavesi, con una connotazione agricola, come Landriano,  nei decenni passati, la presenza di aziende agricole (volte sia alla coltivazione della terra sia all’allevamento di animali) era uno degli aspetti predominanti. Questa situazione consentiva, anche alle nuove generazioni, di avere un diretto contatto con tali realtà ed avere, quindi, una serie di esperienze dirette e cognitive, rispetto a tali tematiche. La graduale rarefazione delle aziende agricole e, soprattutto, l’industrializzazione delle stesse, negli anni, si è configurato come un elemento occlusivo alla conoscenza e reale percezione di tali realtà.  Questi aspetti hanno fatto si che il diretto contatto con degli animali, un tempo comunemente presenti nelle diverse cascine, potesse avvenire solo e quasi esclusivamente in realtà dedicate, appunto le “fattorie didattiche”. Tali nuove realtà assumono un ruolo sostanziale sia nella crescita cognitiva sia sensoriale delle nuove generazioni che, a volte, non hanno altro mezzo e/o possibilità di comprendere quella che è una forma sia di economia sia di sussistenza nella nostra tradizione. Altro aspetto di rilevante importanza è rappresentato dalla vicinanza della fattoria didattica con la periferia di Milano, in cui la presenza di talune realtà risulta fortemente residuale.